NECESSITA' DI AVERE PROVA SCRITTA DEL CREDITO VANTATO PER OTTENERE L'EMANAZIONE DEL DECRETO INGIUNTIVO?

Con questo contributo si desidera trattare l’efficacia del ricorso alla tecnologia Blockchain, usufruibile anche ricorrendo alla piattaforma Notarify, nel corso della procedura necessaria al fine di giungere alla pronuncia di Decreto Ingiuntivo.
Sarà esperienza condivisa tra imprenditori, professionisti o lavoratori autonomi il fatto di aver vissuto la spiacevole esperienza dell’insoluto.
Come si procede abitualmente in questi casi?
Qualora l’importo sia meritevole, ci si rivolge ad un Avvocato per ottenere un Decreto Ingiuntivo, ovvero un provvedimento attraverso il quale un giudice competente, su richiesta del titolare del credito, “ingiunge” al debitore di adempiere l'obbligazione entro il termine di quaranta giorni dalla notifica, avvertendolo altresì che entro lo stesso termine potrà proporre opposizione e che, in assenza della stessa, il creditore potrà procedere ad esecuzione forzata.
Finalità e vantaggi del Decreto Ingiuntivo?
Tale provvedimento monitorio offre al creditore uno strumento di tutela per acquisire rapidamente un titolo che lo legittimi ad agire esecutivamente nei confronti del debitore, evitando così di ricorrere ad un giudizio ordinario caratterizzato da lungaggini processuali e costi elevati ben noti.
Quali sono i requisiti di ammissibilità per un Decreto Ingiuntivo?
I requisiti che precisano quando è possibile fare ricorso al decreto ingiuntivo sono indicati dall'art. 633 c.p.c., il quale riporta:
-è esperibile esclusivamente per la tutela di diritti di credito;
-il diritto di credito in questione deve possedere uno specifico oggetto:
- una somma di denaro liquida ed esigibile;
- una determinata quantità di cose fungibili;
- la consegna di una cosa mobile determinata.
- la somma di denaro oggetto della richiesta deve possedere il requisito della liquidità;
- deve esistere prova scritta del credito;
Per scoprire quando si ritiene assolto l’onere della prova scritta del proprio credito occorre consultare le pronunce della Cassazione che riportiamo di seguito: “la prova scritta richiesta dalla legge è quella che può trarsi in ordine ai fatti giuridici costitutivi di un diritto di credito, da qualunque documento, meritevole di fede quanto ad autenticità, proveniente dal debitore o da un terzo che abbia intrinseca legalità anche se privo di efficacia probatoria assoluta (ad esempio, le fatture commerciali) (Cass. n. 13429/2000; n. 4234/1983; n. 845/1971).”
Sono quindi di diversa natura i documenti che il creditore può fornire al fine di assolvere il requisito della prova scritta del credito vantato, può trattarsi di polizze assicurative, di promesse di pagamento, di titoli di credito, di scritture private o ancora di estratti autentici delle scritture contabili.
In quest’ultima ipotesi vengono presentati al Giudice:
1. L’estratto dei libri contabili vidimati da un Notaio,
2. Le fatture rappresentative del credito.
I libri contabili vengono vidimati da un notaio con la finalità di conferire agli stessi una prova di autenticità.
E’ però opportuno tenere a mente, che l’ autenticità attestata dal notaio, fa mero riferimento al fatto che i libri contabili appartengono al soggetto creditore. Il Notaio infatti non esegue, non essendo sua competenza, alcuna analisi della corretta tenuta contabile dei registri stessi.
L’atto del vidimare consiste quindi nell’apposizione d’un segno su un documento per attestarne l’autenticità o impedirne alterazioni, concretamente si tratta di una firma che il Notaio appone a garanzia d’immutabilità.
Sono proprio certezza, autenticità ed immutabilità i requisiti che assurgono il ruolo di scudo protettivo per il titolare di un credito insoluto, indipendentemente dal documento esibito che testimonia la titolarità del credito stesso.
Gli stessi requisiti sopra citati rappresentano gli elementi sui quali può far leva il debitore che voglia tentare di sgravarsi dall’onere di adempiere, qualora questo sia possibile.
In che modo la Blockchain può entrare in gioco relativamente al Decreto Ingiuntivo?
Tale rivoluzionaria tecnologia può essere utilizzata come registro funzionale a garantire certezza ed immutabilità al fine di prevenire ed evitare il rischio di modifiche apportate dalla controparte ai documenti attestanti il diritto di credito rendendo al tempo stesso più rapida ed immediata la fase di valutazione spettante al giudice.
Addirittura, si può immaginare una totale automatizzazione del decreto ingiuntivo grazie alla sinergia di Blockchain, smart contract e AI ma non è questa la sede per approfondire tale aspetto.
Vediamo invece brevemente cos’è la Blockchain: è un ”database distribuito”, ovvero un registro informatico con le seguenti peculiarità:
- è formato da numerosi “nodi”, costituiti da tutti i dispositivi che ne fanno parte (possono essere anche decine di migliaia di computer) che registrano il medesimo dato;
- può solo aggiungere dati, senza mai modificare o cancellare quelli già inseriti;
- è il sistema informatico più sicuro, a prova di attacco di hacker e manipolazioni del sistema (per alterare un dato registrato su Blockchain bisognerebbe poter accedere nello stesso istante ad almeno il 50%+1 di tutti i nodi, risultato quasi impossibile da raggiungere e sicuramente troppo costoso per renderlo conveniente);
- dispone in ordine cronologico tutte le informazioni inserite al suo interno;
- è incorruttibile, veloce, infallibile, efficiente;
- è virtualmente eterna, perennemente disponibile e, di fatto, indistruttibile: a differenza di un registro ordinario non può essere bruciata, danneggiata, rubata o smarrita.
In sintesi la Blockchain permette di garantire due aspetti fondamentali in questo contesto:
- una marcatura temporale (data certa);
- l’immutabilità dei contenuti,
garantendo così alla documentazione presentata dal creditore, il valore di prova scritta e certa del credito vantato. E’ infatti di fondamentale importanza specificare che qualsiasi documento caricato sul registro distribuito della Blockchain ha equipollenza giuridica rispetto ai dati creati e validati tramite altre tecnologie come riportato dal Decreto semplificazioni n. 135/2018.
La piattaforma Notarify che opera su Blockchain, oltre a garantire il timestamping e l’immodificabilità, conferisce alla documentazione su di essa caricata, la possibilità di firma per le parti coinvolte attraverso un’innovativa tipologia di firma elettronica avanzata di natura video-biometrica, per la cui validità legale ed ulteriori approfondimenti si rimanda all’articolo consultabile al seguente link ________________.
Ipotesi sui casi d’uso?
Immaginiamo ora le diverse situazioni nelle quali la notarizzazione su Blockchain di un documento attestante la titolarità di un credito attribuisca alla stessa il requisito di prova scritta e soprattutto certa, eliminando il rischio che il debitore apporti modifichi a tale documentazione per sgravarsi dall’onere di adempiere:
-quando il credito si fonda su una scrittura privata;
-quando il credito deriva da una prestazione professionale, ad esempio dall’assistenza legale prestata da un avvocato in sede di giudizio. In tal caso, le parcelle delle spese e delle prestazioni potrebbero essere notarizzate su Blockchain;
-quando il credito deriva da una polizza assicurativa, anche in tal caso l’adozione della Blockchain da parte delle agenzie assicurative porterebbe diversi vantaggi;
-quando un’azienda non salda una fattura al fornitore, documento che rischia di essere facilmente contraffatto ma che può essere abitualmente inscritto su Blockchain;
-quando il credito deriva da un comodato o da un leasing, anche in tale ipotesi è possibile notarizzare su Blockchain il contratto garantendogli totale certezza ed affidabilità come prova scritta.
In conclusione, è possibile sostenere che la produzione in giudizio di un documento attestante il diritto di credito che sia stato:
-in primo luogo notarizzato su Blockchain;
-in secondo luogo firmato con la firma video-biometrica elaborata da Notarify,
rappresenti un’infallibile strumento di tutela al fine di giungere all’emanazione di un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore.
La Blockchain, usufruibile dall’utente finale tramite la piattaforma Notarify è quanto di più adeguato per conferire esistenza certa, autentica e scevra di modificazioni a qualsiasi documento presentabile come prova scritta.